Storia e Territorio

Il 'Comunello' - Parte Due

782 Salme, un tumulo, tre mondelli, tre quartigli, quarantadue palmi e due decimi, che corrispondono in unità di misura attuale a 14,36 Kmq.
autore Angelo Cintoli 11 August 2021
Lido Raganzino

782 Salme, un tumulo, tre mondelli, tre quartigli, quarantadue palmi e due decimi, che corrispondono in unità di misura attuale a 14,36 Kmq. Questo, nel 1833, fu il territorio assegnato a Pozzallo in quanto comune autonomo. Attualmente i confini fanno segnare una superficie di 15,38 Kmq (pressoché uguale a quella di partenza con quasi due secoli di differenza). Mentre se andiamo a vedere gli abitanti ci accorgiamo dell'eccessivo sottodimensionamento della nostra città in proporzione alla popolazione. Nel 1831 gli abitanti erano 1787, mentre oggi sono più di 19 mila. 

L'Assetto Urbanistico

Il nuovo Comune (o 'Comunello', come veniva chiamato nei primi anni dalla sua nascita) si ergeva principalmente in un'area ben precisa, quella attorno alla Torre, piano del Commercio, nella quale oltre alla struttura di difesa ed al fossato che la circondava, erano presenti la chiesetta di S. Maria di Portosalvo, il caricatore ed altri magazzini destinati alle merci da imbarcare o da sbarcare. Nella parte Sud-Ovest un ruolo importante lo assumeva poi il piano della Balata, su di esso venivano tirate a secco le imbarcazioni e venivano sbarcate le merci che alimentavano il vivace commercio. Le abitazioni invece, a quel tempo, erano distribuite in tre zone: 

 - Il gruppetto più numeroso era disposto nella zona a sud-ovest delle Senia (l'allora entrata di Pozzallo), quella che successivamente prese il nome di Via Vicci. Il motivo sembra abbastanza ovvio, e cioè la presenza dell'unico pozzo d'acqua usufruibile dagli abitanti per le necessità giornaliere. 

 - Il secondo gruppo di abitazioni si trovava nei pressi della chiesetta, proprio vicino alla Torre.

 - Il terzo gruppetto invece era collegato a sud-est, nella zona nota in passato col nome Pozzofeto.

Ma ben presto, a partire da questi nuclei, si formò rapidamente il centro abitato.

I primi interventi urbanistici messi in atto dal comune neonato furono lo spianamento del Piano del Commercio (corrispondente all'attuale Piazza della Rimembranza) e la costruzione della strada che dalla Senia conduceva alla Balata, oltre alla sistemazione della Piazza Senia, allora unica entrata del paese. Successivamente, nel 1853, fu incaricato di redigere un progetto per l'ingrandimento del Molo e dello Scalo della Balata. Di conseguenza l'espansione edilizia in queste zone crebbe notevolmente. Si diede il via alla costruzione della Villa Comunale (esattamente dove è posizionata adesso), e successivamente al Macello in contrada Raganzino e al Mercato, portato a termine nel 1886. Nello stesso anno fu dato l'appalto per la realizzazione della scuola elementare, in Via Garibaldi, l'attuale scuola centrale G.Rogasi. La costruzione della nuova chiesa di Pozzallo vide iniziare i suoi lavori nel 1872, quella che poi diventerà San Pietro, mentre lavori di ristrutturazione furono apportati alla vecchia chiesa di Santa Maria di Portosalvo. Infine, fermandoci alla fine dell'800, vi è da menzionare la prima proposta di un nuovo molo, nella zona di Raganzino, da parte dell'allora assessore Eugenio Avitabile, che a tutti gli effetti si può considerare come prima idea di Porto a Pozzallo, conseguente al sempre crescente commercio marittimo. 

Immagine rimossa.

La Viabilità

Come erano le strade prima che Pozzallo diventasse comune autonomo e cosa è iniziato a cambiare succcessivamente?

Il 'Comunello' era collegato tramite tre vie ai paesi vicini, Modica, Scicli e Spaccaforno; strade che furono modernizzate solo a partire dal 1838, quando fu costruita la rotabile Modica-Pozzallo, mentre per le altre due, la Rosolini-Spaccaforno-Pozzallo e la Scicli-Pozzallo, bisogna attendere il 1872 per il loro definitivo compimento. Queste opere pubbliche rappresentarono negli anni una notevole importanza per la crescita del paese, in quanto il trasporto di merci iniziò ad interessare sempre più la costa pozzallese. 

Per quanto riguarda la viabilità interna, Pozzallo non era dotato di strade vere e proprie, ma di percorsi a fondo naturale che collegavano i vari punti del paese. 

Il primo intervento della prima amministrazione comunale, riguardante le strade, si iniziò a discutere nel 1846, e si trattava del collegamento dalla Senia alla Balata, realizzazione conclusasi nel 1852. Mentre quattro anni dopo venne deliberata la costruzione di un braccio di strada dalla chiesa Portosalvo alla spiaggia Pietrenere. In seguito prese vita l''attuale corso Vittorio Veneto ( prima si chiamava Via Enrico Giunta), che dalla Piazza del Commercio (Piazza della Rimembranza) giungeva alla Balata. L'asse principale fu costituito invece dall'attuale Via Rapisardi, che di fatto era un prolungamento naturale della strada Spaccaforno-Pozzallo. Nel 1874 si decise di progettare la sistemazione dell'attuale Via Garibaldi, la quale non fu affatto impresa facile, a causa delle case costruite in precedenza e delle difficoltà a trovare spazi adeguati per i marciapiedi data la presenza delle cosiddette 'ciappette', le quali sarebbero state destinate ad essere demolite, tuttavia ciò non avvenne mai. Nel 1882 si terminò la via Cavour (attuale Nino Bixio), la prima strada trasversale che andava a formare un angolo retto con Via Garibaldi.

In base a queste prime strade, si iniziò successivamente a delineare il disegno della viabilità pozzallese: Via Studi, Via Dogali, Via Bagni (attuale Via Saffi), Vicolo 1,2 e 3 Depretis e le altre traverse di Via Scaro. Sempre nel 1882 si iniziò a sistemare la Via Marina, strada che costeggiava il mare partendo da Palazzo Pandolfi verso lo scaro. 

Se da un lato la costruzione delle strade a Pozzallo nei primi anni dell'autonomia amministrativa, rappresentò un problema rilevante, dall'altro negli stessi anni gli amministratori si batterono per un obbiettivo importante che da lì a breve fu poi raggiunto. Ovvero la tratta ferroviaria Siracusa-Licata, passante anche per il 'Comunello'. Il tratto Noto-Modica fu ultimato nel 1891 e di conseguenza si costruì una strada di 40 metri che collegava la stazione al paese, l'attuale Via Mazzini

Il Culto

L'unica Chiesa presente a Pozzallo nel tempo in cui divenne comune autonomo, ovvero la Santa Maria di Portosalvo, era fino ad allora sotto la dipendenza della collegiata della Chiesa di San Pietro di Modica, e ciò fu così per sessant'anni ancora, esattamente fino al 1886. Il 30 Gennaio di quell'anno, l'allora vescovo di Noto Giovanni Blandini eresse a parrocchia autonoma la Chiesa di Portosalvo. Nel frattempo era già iniziata la costruzione della 'Nuova Chiesa', quella che poi sarebbe divenuta la Chiesa Madre di Pozzallo. Il 31 Marzo dello stesso anno, i 3314 fedeli chiedevano l'elezione del Gran Patriarca S.Giuseppe a Patrono principale della Parrocchia, del Comune e del territorio. In tal modo il successivo 20 Aprile il vescovo Monsignor Giovanni Blandini ottiene l'autorizzazione, proclamando San Giuseppe il primo patrono effettivo di Pozzallo. Durante il medesimo anno, oltre al conferimento ufficiale del titolo di parroco a Don Salvatore Ferreri, vennero iniziati i lavori di restauro ed ampliamento. 

Per quanto riguarda invece la Chiesa Nuova, chiamata poi per lungo tempo Chiesa della Madonna del Rosario, i lavori iniziarono alla fine del secolo diciannovesimo, e prima di veder conclusa la parte strutturale centrale si dovette attendere l'inizio del '900. Nel 1924 sarà eretta a succursale della parrocchia di S.M. di Portosalvo per poi divenire nel 1934 Arcipretura Curata al posto di quest'ultima, venendo incontro alle esigenze del paese in evoluzione demografica oltre che ad uno spostamento del centro urbanistico. 

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(Ovviamente le foto non si riferiscono al periodo di cui si parla)

L'Istruzione

Tra le esigenze di un comune neo-nato sicuramente l'istruzione ai giorni nostri sarebbe tra le priorità assolute, in quanto far evolvere il popolo culturalmente rappresenta una necessità che si interseca con ogni aspetto della vita sociale e lavorativa di una comunità.

Tuttavia a quei tempi tale aspetto non era di importanza primaria e nemmeno semplice da gestire. 

Attraverso i verbali di sedute decurionali ci è dato sapere che nel 1846 la scuola elementare comunale aveva sede in una delle stanze al piano terra della 'Casa Comunale' (Il Primo Municipio), e che le lezioni erano svolte dal sacerdote don Michele Rosa, dunque primo maestro del 'Comunello', il quale svolse tale mansione fino al 1854, anno della sua morta all'età di 74 anni. Furono incaricati dei sostituti, individuati tra i sacerdoti locali, ma la situazione della struttura scolastica oltre che la poca importanza data all'istruzione dalle amministrazioni fecero in modo che la scuola a Pozzallo in quegli anni era poco frequentata e di basso livello. Si dovette attendere il 1860 per far smuovere le acque, in seguito all'estensione della legge Piemontese del 1859, che prescriveva l'istruzione obbligatoria in ogni comune di scuole elementari di prima, seconda e terza classe, mentre per i comuni con abitanti superiori ai 5000, anche di grado superiore, cioè quarta e quinta classe. 

Quindi anche a Pozzallo si dovette correre ai ripari, cercando precettori istruiti ed istruendo quelli presenti, il tutto molto lentamente, incontrando tante difficoltà, tra le quali la mancanza di una scuola femminile, in quanto assente l'insegnante donna. Problema risolto solo nel 1864.

La vera svolta si ebbe nel momento in cui si decise di costruire l'attuale Scuola G.Rogasi, ultimata e collaudata nel 1889. Due anni dopo la situazione delle classi avviate a Pozzallo è la seguente: 

Prima Classe Maschile , Insegnate Ruggero Sigona

Prima Classe Femminile , Insegnate Biondi Nunzia

Prima Classe Aggiunta , Insegnate Caserta Domenico

Seconda Classe Maschile , Insegnante Giorgio Scala

Seconda Classe Femminile , Insegnante Gentilucci Elena

Terza Classe Femminile , Insegnante La Rocca Francesca

Quarta e Quinta Maschile , Insegnante Giorgia Gugliotta

Quarta e Quinta Femminile , Insegnante La Rocca Vincenzina

Gli alunni erano 286, rispetto ai 172 dell'anno precedente. Fu così che ebbe inizio un cammino di istruzione, classe dopo classe, grazie all'impegno di quei maestri alle prime armi che credettero nella forza della cultura acerba in un terreno poco fertile. Col tempo quel 'Comunello' di poche anime, per lo più analfabete, che conoscevano solo il mare e la terra, attraverso il lavoro, il fare comunità, e la voglia di evolversi, è riuscito a crescere, ed immergersi nel 'nuovo secolo' ( il '900 si intende) con un'identità propria, ben definita, da far invidia per le caratteristiche che aveva e per quelle che ha acquisito. Il 'Comunello' inizia a divenire Pozzallo. 

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Fonti : 'Pozzallo nel secolo XIX, Profilo Storico - Gianni Cataudella'

           'Pozzallo Città di mare, Storia di uomini, velieri e potere' - a cura di Giuseppe Barone.