Arte e Cultura

Ricordando John Buscema

Parliamo di John Buscema, all'anagrafe Giovanni Natale Buscema, figlio di immigrati originari proprio del nostro paese
autore Daniele Cicero 13 February 2021
John Buscema

Sentii parlare di lui la prima volta a cavallo tra gli ultimi anni '90 e i primi del nuovo millennio; alcuni miei amici e compagni di scuola dovevano recarsi a casa sua, per vederlo all'opera con le sue matite e vedersi stampato un autografo accanto a un supereroe Marvel.
All'epoca, era già settantenne, ignaro che quella sarebbe stata l'ultima estate nella sua cara Pozzallo. Sarebbe stato portato via poco dopo le festività natalizie, nel 2002, da un maledetto cancro allo stomaco.

Sto parlando di John Buscema, all'anagrafe Giovanni Natale Buscema, figlio di immigrati originari proprio del nostro paese. Cresciuto e formatosi in America, senza mai dimenticare la graziosa cittadina in cui soleva trascorrere le vacanze, trovare parenti, allontanarsi per un po' dalla frenesia degli Stati Uniti. Il fratello minore, Sal, anch'egli fumettista e colorista, gli faceva compagnia.

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La nascita di Silver Surfer 



Non viene ricordato spesso, purtroppo, nonostante abbia lasciato la firma su innumerevoli albi della Marvel Comics, Spider-man, Hulk, i Fantastici Quattro, dimostrandosi impeccabile sulle storie spaziali di Silver Surfer e la mitologia pagana di Conan il barbaro; il suo talento gli è valso l'appellativo di "Michelangelo dei comics", capace di rasentare la perfezione anatomica nelle sue tavole, di ritrarre in maniera tangibile qualsiasi emozione e sensazione, che sembrano fuoriuscire dai suoi disegni.

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Ha studiato tantissimo, riuscendo a coniugare il suo innegabile talento alla tecnica che solo studi approfonditi potevano migliorare, presso il Pratt Institute a Brooklyn e successivamente al Brooklyn Museum. A formarlo del tutto, una sfrenata passione per il Rinascimento italiano, su tutti Leonardo, Raffaello, Michelangelo.

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Ha lavorato presso la Marvel Comics fino al 1996, spesso accompagnato dall'amico Stan Lee, il papà dei supereroi, che scelse proprio lui per affiancarlo nella clip "How to draw comics the Marvel way", per insegnare a tutti, adulti e piccini, come realizzare un fumetto.
In una delle sue ultime interviste, Stan Lee lo ricordava come un uomo solare, dotato di quella simpatia e di quel carattere gioviale tipico di un italiano, quasi comico quando allo slang americano univa qualche parola siciliana.

Io, attraverso il sito Vivi Pozzallo, posso ricordarlo e omaggiarlo con questo umile articolo ma il suo ricordo, come persona e come artista, non dovrebbe essere dimenticato da nessuno. 

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